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La terra significa anche territorio, relazioni, persone.

In un suo libro Jean Giono scrive le "lettere ai contadini sulla povertà e sulla pace", che è anche il titolo del testo e che consiglio di leggere a chiunque incontri questo post, se ancora non l'ha fatto, perchè è stato scritto con una lucidità e una umanità assolute a cavallo tra le due guerre mondiali, maledette soprattutto per la popolazione contadina. Giono stesso è scampato al massacro avvenuto nelle campagne francesi durante la prima guerra e quello che colpisce profondamente leggendo il libro è il suo tentativo di risvegliare nei contadini la consapevolezza di rappresentare una massa inarrestabile e capace di trasformarsi nel propulsore della rinascita umana. Lui aveva già immaginato quello che poi sarebbe successo, ad esempio con il movimento dei contadini senza terra brasiliani (link), oppure con la Via Campesina nata in Belgio quasi 10 anni dopo i "senza terra" (link).

I titolari di Matilde Coltiva, Francesco e Fede, sia per la scelta di vita che per come lavorano la terra, ma anche solo per il nome che hanno scelto per la piccola figlia, rappresentano quel tipo di agricoltura e di persone capaci di aumentare la massa critica grazie allo stare insieme tra persone, non solo contadini, all'interno della società civile. Loro fanno parte di "comunità rurale diffusa" (link) che racchiude molti progetti, direi anche molti valori, e dove le persone avvicinatesi spontaneamente tra loro condividono lo sforzo di tutelare e migliorare le risorse del territorio che abitano: anche a costo di dimostrare i propri dissensi come è già successo (link). Seguite i link e approfondite perchè ne vale la pena per comprendere dove potrebbe arrivare il potentato dell'industria alimentare se non fosse contrastato con la disobbedienza civile anche grazie all'arte e alla cultura (link): d'altronde, la libertà è partecipazione (cit.)


La rete contadina italiana, a mio avvviso, è "tanta roba"; lavora per salvaguardare il suolo, la propria salute alimentare insieme a quella delle persone, ma anche la qualità dei rapporti sociali di un territorio alzando finalmente il livello di civiltà. Esattamente il contrario di ciò che si reitera quotidianamente nella catena industriale alimentare che per produrre e vendere della roba sugli scaffali, divora le nostre terre, le nostre menti, la nostra cultura, il nostro futuro alimentare, la nostra memoria storica, le biodiversità e bisognerebbe che pagasse per i danni che infligge all'ambiente e alle persone; danni per i quali invece paghiamo noi in cure, farmaci, tasse ambientali, ecosistemi che svaniscono. Quando dovrebbero essere gli alimenti vicini la nostra prima fonte di salute, di cura, di socialità, di indipendenza ma anche di autosufficienza.


Eppure in tv sorridono tutti degustando i biscotti nel mulino candido che non esiste e fatti con farine che nemmeno le farfalline ci depositano la vita perchè sono farine morte fin dalla nascita delle spighe. Alimenti dalle proprietà nutrizionali e dalla densità inesistenti che vengono sterilizzati e che servono solo a produrre denaro per arricchirsi sia grazie alle casse dei supermercati che finanziariamente, ma senza coltivare il suolo con tecniche rispettose della terra per poi nutrirsi di alimenti vivi e salutari.


La vita vera, gli alimenti veri, la fatica vera, l'energia vera, la socialità vera, i sentimenti veri e la vera gioia, sono nelle immagini del video in basso e non negli spot televisivi.


Fidatevi.



Cliccate qui sotto per ascoltare la testimonianza di Matilde Coltiva

(Il brano musicale di sottofondo è stato composto, eseguito e prodotto da Roberto Rizzi)

 

Spero che questo mio lavoro vi ispiri affinché possiate iniziare a scegliere alimenti locali e vicini che per nascere, crescere e raggiungerci non consumino il nostro ambiente ma creino buona salute e della sana socialità. Se questa realtà si trova nella vostra zona contattatela per comprendere in che maniera potrete servirvi delle sue risorse oppure per ispirarvi e realizzare il vostro progetto.


Matilde Coltiva, Civita di Bagnoregio, Lazio

338.6173917 Francesco – 331.7695327 Fede • matilderisponde@gmail.com


La nostra terra e la vostra salute, vi ringraziano.

 



 

CHIUNQUE SIA ARRIVATO FIN QUI, ORA POSSIEDE IL GRANDE POTERE DI DARE FORZA AL PROGETTO CONDIVIDENDO IL PIU' POSSIBILE QUESTA TESTIMONIANZA, AFFINCHE' AUMENTI SEMPRE PIU' IL NUMERO DI PERSONE CHE COMPIONO LE SCELTE GIUSTE PER LA PROPRIA SALUTE E PER QUELLA DELLA TERRA.

 
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