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In toscana come nel mondo intero: il suolo è vita.


Il suolo è vita e questa è una realtà inconfutabile, dopodiché possiamo ignorarla ed eccoci infatti, noi tutti, a verificare con i nostri occhi che la crisi di ignoranza non è meno grave della crisi ambientale.


Suolo e alimenti sono vita e quindi grazie al suolo esistiamo per cui non possiamo permettere che venga continuamente sconfitto e mercificato cosicché noi ne usciamo sempre più ricchi e vittoriosi: non andrà a finire così. Questa nuova generazione di giovani, che noi purtroppo continuiamo a definire "sdraiati", ha capito e sente quanto il proprio futuro sia legato al futuro del suolo e del pianeta e giustamente si oppone a questo sistema che sta continuando a consumare la nostra terra anziché rigenerarla e tutelarla.


Dovremmo iniziare a ricordare che noi umani siamo parte integrante della natura: solo una parte di essa non i padroni. Una natura dalla quale ci siamo purtroppo scollegati esattamente nell'istante in cui sono state abbandonate le terre contadine per "progredire" preferendo il benessere; la localizzazione è stata sconfitta dalla globalizzazione che si è appositamente dimenticata del suolo e della sua fondamentale importanza in quanto generatore di esistenza vegetale, animale e umana. Ma la terra lo fa lentamente e con l'aiuto dei contadini mentre quello che hanno chiamato progresso ha devastato il suolo costringendolo a produrre velocemente grazie all'uso di veleni e macchine: ma progresso per chi? Indubitabilmente per i conti in banca ma non certo per la salute alimentare o per quella ambientale e, a mio parere, nemmeno per la nostra sostenibilità mentale e culturale.


A un certo punto abbiamo anche creduto di essere i soli dominatori della natura; i più furbi, i più ricchi, i più intelligenti, i più potenti, i più capaci, la parte capace di giugulare la natura tutta; quando la realtà è che lei, e quindi anche il suolo con gli ecosistemi, i paesaggi e i territori che genera, hanno un fottuto bisogno del nostro aiuto per prendere una direzione che ci sostenga e che allo stesso tempo non consumi la fonte e cioè il suolo stesso: si chiama sostenibilità.


È anche vero che viviamo in una società nella quale l'involucro batte il contenuto, l'indifferenza vince sulla differenza, il diverso accanto a noi spaventa ma poi non capiamo che il nostro denaro agevola alimenti che per essere prodotti dall'altra parte del mondo devastano quella parte del mondo, spesso anche le persone oltre all'ambiente, e che se li acquistiamo qui, lontano da quei disastri ambientali e umani, siamo comunque complici.


Un importante filosofo, poeta e scrittore ha detto in poche parole quello che conta:

"You have just dined, and however scrupulously the slaughterhouse is concealed in the graceful distance of miles, there is complicity" -  Ralph Waldo Emerson


Quindi, invece di contribuire a disastri che il sistema alimentare tiene ben nascosti lontano da noi e adombra con pubblicità inverosimili e paradossali, proviamo invece a contribuire a progetti alimentari, contadini e locali come quello di Podere Poggio Paretaio dove due giovani cercano di salvaguardare vita creando altra vita pulita, sostenibile, accessibile e disponibile per tutti.


E daje!


Buona visione :)



Cliccate qui sotto per ascoltare la testimonianza di "Podere Poggio Paretaio"

Spero che il mio lavoro vi ispiri affinché possiate iniziare a scegliere alimenti locali e vicini che per nascere, crescere e raggiungerci non consumino il nostro ambiente ma creino buona salute e della sana socialità. Se questa realtà si trova nella vostra zona contattatela per comprendere in che maniera potrete servirvi delle sue risorse oppure per ispirarvi e realizzare il vostro progetto.


Podere Poggio Paretaio • Via Luciano Celli, snc - 50068 Rufina



















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