È da tempo che mi chiedo come riuscire a trasmettere, alle persone in genere, che il gesto di fare la spesa alimentare è sempre e comunque un atto sociale così forte da diventare anche attivamente politico; noi siamo come un semaforo e quando scegliamo di acquistare gli alimenti, diventiamo l'unica possibilità d'impedire o agevolare la sovranità alimentare, l'accessibilità al cibo migliore, il benessere salutare nostro e dell'ambiente allo stesso tempo.
All'inizio del mio percorso ho pensato, "posso esaltare notizie reali come i molti alimenti della grande distribuzione che ogni anno vengono massicciamente ritirati dagli scaffali per motivi gravissimi come rischio chimico, fisico o microbiologico (link) " e nessuno comunque ne parla e ripeto nessuno. A quel punto sarebbe stato anche necessario comunicare come la politica di sistema permetta alle industrie alimentari, in perenne competizione tra loro combattendo con l'arma del ribasso dei prezzi, di attingere a ricchissimi fondi europei (soldi nostri) nel momento in cui decentrano la produzione in quei paesi dove riescono a sfruttare la gente, i lavoratori, che per il loro operato costano molto meno e lavorano di più. Un fenomeno che si può definire in tanti modi quello del decentramento produttivo: progresso, outsourcing, globalizzazione, quando nella realtà dei fatti è semplicemente un meccanismo che permette di creare nuovi mercati generando profitti per le industrie, danni per l'ambiente, le persone e cibo spazzatura per noi. In pratica si agevolano le industrie alimentari che, impoverendo ancor più i paesi poveri, distruggono l'ambiente e lo si fa anzichè spendere quello stesso denaro per costruire opportunità per favorire la sovranità alimentare aiutando persone e terre. Purtroppo gli acquirenti di quei prodotti da scaffale sono i primi complici di questa causa-effetto e anche se non se ne rendono conto, pagano un prezzo prima e dopo essere entrati in un supermercato a fare la spesa. Ma detto questo bisognava però mettere in campo un briciolo di sensibilizzazione sulla qualità degli alimenti, dato che saranno almeno 50 anni che noi non assimiliamo più cibi con un alto valore di densità di nutrienti nobili e questo perchè esiste un solo modo per creare vita alimentare con alte capacità nutrizionali: rendere sana la terra producendo di meno e in tanti, esattamente il contrario di ciò che fa l'industria alimentare.
Questi e molti altri aspetti, che sono veramente tanti, sarebbero da divulgare quotidianamente e continuamente per tentare di spiegare ad un numero sempre maggiore di persone che è necessario alimentarsi grazie alla rete locale contadina, ma che è fondamentale farlo in massa se si vogliono cambiare le sorti della nostra salute e del pianeta. Alla fine di questi ragionamenti, ho capito che sarebbe servito fare un pò di tutto, dando però la parola ai protagonisti di una rivoluzione naturale alla quale stiamo tutti assistendo, spesso ignari del fatto che già sia tra noi; sarebbe stato quindi necessario dare voce alle terre sane facendo la cosa a mio parere fondamentale #lasciareparlareilsuolo ma andava fatto con le parole di chi lo tutela e lo custodisce: così è nato questo sito. Io sinceramente vorrei che fosse un albero, l'albero di tutti, e non un luogo online e invece posso solo cercare di rendere questo territorio digitale radicato e forte come quell'albero comune facendo si che le sue radici siano queste testimonianze che raccolgo, pubblico e che lavorano tra i pixel per chiunque voglia ispirarsi per agire più naturalmente, più rispettosamente, volendosi bene. Ma è quando incontro storie come la testimonianza nel video in basso, che mi rendo conto di avere intrapreso un cammino che non so esattamente dove mi porterà, ma che senza dubbio è sulla strada più bella, quindi la più lunga. Una strada che passa tra gli #eroiditerra che con i loro racconti e i loro frammenti di vita nelle immagini delle loro famiglie, passioni, gioie, scelte coraggiose, lavoro, progressi, figli, intoppi, sogni e realtà, esprimono la più grande forma d'arte: le persone stesse. E' per questo preciso motivo che chiunque metta in gioco tale e tanta bellezza fa subito parte della natura, tutta quanta e nella maniera più utile.
Ai Giardini di Poseidone la vita consentita è una sola: quella che fa stare meglio tutto e tutti.
Cliccate qui sotto per ascoltare la testimonianza di Davide
Spero che questo mio lavoro vi ispiri affinché possiate iniziare a scegliere alimenti locali e vicini che per nascere, crescere e raggiungerci non consumino il nostro ambiente ma creino buona salute e della sana socialità. Se questa realtà si trova nella vostra zona contattatela per comprendere in che maniera potrete servirvi delle sue risorse oppure per ispirarvi e realizzare il vostro progetto.
Az. Agr. I giardini di Poseidone, 57036 Porto Azzurro, Isola d'Elba, Toscana
335 568 9376 • igiardinidiposeidone@gmail.com
La nostra terra e la vostra salute vi ringraziano.
CHIUNQUE SIA ARRIVATO FIN QUI, ORA POSSIEDE IL GRANDE POTERE DI DARE FORZA AL PROGETTO CONDIVIDENDO IL PIU' POSSIBILE QUESTA TESTIMONIANZA, AFFINCHE' AUMENTI SEMPRE PIU' IL NUMERO DI PERSONE CHE COMPIONO LE SCELTE GIUSTE PER LA PROPRIA SALUTE E PER QUELLA DELLA TERRA.
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