Le mie materie prime dovranno essere "vitali"
- Furio Busignani
- 16 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 18 giu

Quando entriamo in un supermercato, a cosa stiamo dicendo sì, pur di dire no a ciò che davvero ci nutrirebbe meglio? A che cosa stiamo acconsentendo, senza pensarci?
Non è uno slogan, né una moda o un modo di dire: la sostenibilità è un atto quotidiano che comincia dalla terra e finisce nel piatto. Ma oggi, per mezzo della grande distribuzione, tutto passa per la logistica, il marketing, la finanza.Mentre si moltiplicano le etichette green, le parole "ecofriendly" e le confezioni color "natura", si svuotano i suoli, si spegne la biodiversità, si cancella il ritmo delle stagioni, si danneggia l’ambiente, si inquina, ci si intossica con alimenti processati. Si soffoca la vita, travestita da benessere.
In questo sistema, architettato per far vincere l’indifferenza — e non la differenza, intesa come ricchezza biologica — il gesto di coltivare, davvero, è un atto radicale. Tornare alla terra non è romanticismo, né idealismo o utopia: è resistenza. Significa imparare che il tempo del cibo non è quello della consegna rapida, del “già lavato”, “precotto”, “cotto”, “condito”, “tagliato” — e, tra poco, anche “già digerito” — ma quello della cura lenta. Nutrire non significa produrre sempre di più, ma rigenerare qualità: nutrizionale, sociale, culturale, educativa, umana e vitale.
Un terreno pulito e vivo vale più di mille parole pubblicitarie. Non serve accendere la TV per fare la lista della spesa, ma costruire un rapporto di conoscenza e fiducia con chi coltiva vicino a noi. Solo così un pomodoro vale più del suo prezzo, perché la nostra salute vale più del discount. Finché a coltivare saranno mani come quelle di Andrea, nella sua Cascina Lavanuto — mani che cercano di ascoltare il suolo e di rispondere al bisogno di senso — ci sarà ancora speranza che il cibo non sia solo merce, ma gesto, relazione, memoria. E forse: futuro.
D’altronde, fare il contadino rispettando eticamente il suolo non è solo una scelta razionale: è un’attitudine e come ogni attitudine, nasce da un istinto: quello di soddisfare una spinta interiore che cerca armonia con il ciclo vitale della Natura.
E per farlo, non serve spingere un carrello ma cercare, vicino a noi, quel contadino o quella contadina.
cCliccate qui sotto per ascoltare la testimonianza di Andrea - Cascina Lavanuto
Spero che il mio lavoro vi ispiri affinché possiate iniziare a scegliere alimenti locali e vicini che per nascere, crescere e raggiungerci non consumino il nostro ambiente ma creino buona salute e della sana socialità. Se questa realtà si trova nella vostra zona contattatela per comprendere in che maniera potrete servirvi delle sue risorse oppure per ispirarvi e realizzare il vostro progetto.
Cascina Lavanuto - Cartosio (AL)
Telefono: +39 349 438 0241
CHIUNQUE SIA ARRIVATO FIN QUI, ORA POSSIEDE IL GRANDE POTERE DI DARE FORZA AL PROGETTO CONDIVIDENDO IL PIU' POSSIBILE QUESTA TESTIMONIANZA, AFFINCHE' AUMENTI SEMPRE PIU' IL NUMERO DI PERSONE CHE COMPIONO LE SCELTE GIUSTE PER LA PROPRIA SALUTE E PER QUELLA DELLA TERRA.
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