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Il futuro alimentare è adesso


Immaginiamo che un sabato pomeriggio, mentre corriamo frettolosamente tra le corsie con il carrello della spesa, dagli altoparlanti del supermercato venga diffuso un messaggio onesto, sincero e rivelatore simile a questo: "Vi ricordiamo che i nostri prodotti sono eco-friendly, green, italiani e amici dell'ambiente. E non dimenticate che questo supermercato è situato all'interno di un centro commerciale che si estende su 10 ettari di terreno cittadino che un tempo erano agricoli e che non esisteranno mai più. Terreni che avrebbero potuto compensare la CO2 diventando bosco, natura, ecosistema, verde pubblico, vita e campi coltivati, permettendovi di respirare meglio e nutrirvi in modo più sano. E poi, non dimenticate che nella galleria dei negozi potrete trovare tutti i scintillanti punti vendita dei grandi marchi di abbigliamento fast fashion, che continuano a consumare il mondo inquinando e devastando mari e territori. Ma grazie al geniale giardino pensile e all'installazione di pannelli solari sul tetto dell'edificio, abbiamo ricevuto la più ambita certificazione di sostenibilità edilizia a livello europeo! Capite la fortuna che avete a vivere vicino a questo ecomostro cubico, invece di godervi 10 ettari di ambiente pulito? ... E c’è anche il Wi-Fi gratuito e i carrelli a forma di automobilina per i vostri bambini!"


Sono anni ormai che sostengo quanto, a mio parere, i centri commerciali, oltre a riversare sulle tavole degli italiani alimenti insostenibili, siano essi stessi insostenibili per la nostra salute mentale e, soprattutto, per l'equilibrio dei nostri figli. L'assurdità di questi luoghi è evidente: perché dovremmo continuare a nutrirci grazie a cubi di cemento armato che rubano e sigillano i suoli, spesso pubblici, delle comunità, ma vengono premiati con riconoscimenti e award per aver inserito idee di "green washing" nelle loro architetture e nella gestione dei consumi? All'interno, infatti, si vendono cibi che, per essere prodotti e distribuiti, consumano ambiente, risorse naturali e salute.

Forse, dunque, è il caso di sintetizzare così: dichiarare sostenibile un ecomostro che sottrae 10 ettari di territorio e natura, costruendo spesso interi quartieri tutt'intorno, per distribuire prodotti alimentari insostenibili, possiamo tranquillamente sostenere che sia come raccontare la barzelletta di chi cerca di salvare l'ambiente passando l'aspirapolvere nei boschi. O no?



Ecco, "L'Orto nel Bosco" è il freno a mano dell'alimentazione sbagliata, ma allo stesso tempo questi ragazzi sono il propulsore che accelera verso un futuro alimentare sostenibile, disponibile e accessibile. Diciamo che nella loro visione mettono in connessione la salute del suolo e del territorio con quella dei loro clienti. Io non so cosa ne pensiate voi, ma per me solo l'amore permette di agire in questo modo: guardate e ascoltate il video qui sotto, e capirete cosa intendo."


Cliccate qui sotto per ascoltare la testimonianza di Rico di "L'Orto nel Bosco"





Spero che il mio lavoro vi ispiri affinché possiate iniziare a scegliere alimenti locali e vicini che per nascere, crescere e raggiungerci non consumino il nostro ambiente ma creino buona salute e della sana socialità. Se questa realtà si trova nella vostra zona contattatela per comprendere in che maniera potrete servirvi delle sue risorse oppure per ispirarvi e realizzare il vostro progetto.


L'Orto nel bosco - Regione Sottocerreti, 129 A - Rivalta Bormida


 

CHIUNQUE SIA ARRIVATO FIN QUI, ORA POSSIEDE IL GRANDE POTERE DI DARE FORZA AL PROGETTO CONDIVIDENDO IL PIU' POSSIBILE QUESTA TESTIMONIANZA, AFFINCHE' AUMENTI SEMPRE PIU' IL NUMERO DI PERSONE CHE COMPIONO LE SCELTE GIUSTE PER LA PROPRIA SALUTE E PER QUELLA DELLA TERRA.

 
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